Cattivi

Da mauriziotorchio.

Uno dei libri più belli sulla condizione carceraria o, per estensione, sulla condizione umana.

Trasforma l'esattezza della descrizione in un'emozione capace di deflagrare nell'intelligenza e nel cuore del lettore.

Un luogo metafisico, uno scrittore incredibilmente bravo.

Merita senz'altro la definizione di iper-romanzo (allegorico, politico, impressionantemente realistico).

Cattivi
Tommaso Banfi in Cattivo, regia Giuliana Musso Tommaso Banfi in "Cattivo", regia di Giuliana Musso


Scheda dell'editore

Cattivi è un romanzo di parole e sentimenti compressi, storpiati dalle cattività che li restringono. Ma anche una storia di sopravvivenza in condizioni estreme. Dando fiato a una voce che finisce per diventare l’essenza stessa della reclusione, Maurizio Torchio è riuscito nel miracolo di descrivere, senza mai giudicare, i fili invisibili che legano carnefici e vittime. Il cibo, il sesso, i rumori, l’attaccamento appassionato agli oggetti, servono a parlare di ogni spazio chiuso. A raccontare ogni attesa vana, ogni dolore ripetuto che nella ripetizione trova un balsamo.


Riconoscimenti

Estero

Cattivi è stato tradotto in inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Theater der Keller - Das angehaltene Leben

Selezione rassegna stampa

- Cattività maestra di stile. Gabriele Pedullà. Domenica Il Sole 24 ORE.
- Carceri formato matriosca. Luigi Manconi. Domenica Il Sole 24 ORE.
- Maurizio Torchio. Chi sono i cattivi?. Giacomo Raccis. doppiozero.
- I “cattivi” di Maurizio Torchio. Sara Honegger. Lo Straniero.
- Torchio in prigione, con esattezza materica e sensoriale. Cecilia Bello Minciacchi. Alias - il manifesto.
- Nel mondo chiamato carcere. Goffredo Fofi. Internazionale.
- Appunti di lettura. Demetrio Paolin. vibrisse.

(continua: Rassegna stampa completa)

Incipit

Ti dicono: Orecchie. Tu pieghi le orecchie e ti giri, prima a destra, poi a sinistra.

Narici. Inclini la testa all’indietro, per facilitare l’ispezione.

Bocca. Apri la bocca. Le porte del corpo si schiudono a comando. Apri la bocca ma non ti alimentano. Non aggiungono: controllano che tu non abbia.

Solleva la lingua. Obbedisci.

Tira fuori la lingua. Obbedisci.

Gengive. Scosti le labbra, usando le mani. Le tue dita a disposizione delle guardie.


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